Good intentions
Questo blog cambia nome,cambia immagine,cambia. Ho deciso di fare quelle pulizie di primavera che rimandavo almeno da qualche mese. Questo blog si trasforma perchè non mi rispecchia,non mi appartiene più. Perchè è giusto che si rinnovi,che mi segua,che prenda aria.
Mi sento in metamorfosi. E' una sensazione che si può quasi toccare,tanto è chiara, tanto è forte.
Sai ciò che lasci ma non ciò che trovi. Quante,quante volte mi sono fermata a riflettere su quest'unica frase, quante volte mi sono fermata sull'orlo del burrone per la paura di cadere.
Ma se ciò che possiedi, che hai,non ti piace,non ti rende felice,non ti fa alzare dal letto la mattina con un sorriso, non è forse una paura ancora più grande a fermarti?
Rischiare mi spaventa, ma non rischiare è forse una prospettiva ancora più spaventosa, decidere di accontentarsi, di ingoiare a forza,di farsi piacere una determinata condizione solo per non cadere nel buco nero dell'ignoto.
Ma siamo poi sicuri che sia così tanto ignoto?
Tutto ciò che è ignoto è semplicemente ancora non scritto. E' come un enorme ed infinito foglio di carta bianco,tanto bianco che acceca,quasi.
Si può scrivere di tutto,si può vivere,di tutto, l'importante è appoggiare la matita sul foglio e iniziare a tracciare le prime linee.
L'importante è mettersi in gioco.
Perchè tutto ciò che è possibile studiare,apprendere,imparare dai libri,dall'università non vale nulla se non abbiamo la volontà di applicarlo, di inventare un modo per farlo fruttare, di avere la forza e la costanza per inventare,per inventarsi.
Mettersi in gioco, cercare, tentare,sperare di vincere e poi si,anche perde magari,se capita, accusare il colpo, barcollare e poi cadere.
Cadere e toccare il fondo, perchè solo quando ci si accascia,nella più profonda disperazione,si riesce ad alzare la testa,si trova lo stimolo per risalire.
Non ho più intenzioni di accettare, nella mia testa, frasi come "Non sei il tipo".
Perchè non è così. Nessuno di noi è unico, dato per sempre. Noi stessi siamo il più grande foglio bianco che abbiamo. Noi e le nostre aspirazioni, i nostri sogni, i nostri obbiettivi.
Sono rimasta una settimana in casa,pressochè sola, a riflettere su di me, a trovare il mio posto del mondo, a capire ciò che voglio dalla mia vita. Sola perchè stavo bene, perchè negli ultimi tempi non ho avuto il bisogno di avere compagnia, forse troppo concentrata sui miei progetti.
Ora come un anno fa le mie riflessioni hanno portato a un nulla di fatto, l'illuminazione non è venuta dal cielo e il destino non ha bussato alla porta.
Ma qualcosa è cambiato.
Non ci saranno più ritiri spirituali ne fughe solitarie.
Ricordo ancora lo scorso agosto, quando passavo giornate a piangere, a disperarmi per la scelta delle facoltà, tanto confusa da non sapere neppure dove sbattere la testa.
Ma adesso non riesco più ad accontentarmi nel vedermi sopravvivere. Io non mi vedo proprio. Io agisco, io vivo.
Neppure ora sono riuscita a capire cosa voglio fare ma sono sicura, sono convinta, che qualcosa, nascosto nella ragnatela delle mia mente ci sia, basta solo impegnarsi in una lunga e forse difficile ricerca, decifrare il codice,vincere il premio.
Ci vuole metodo,il metodo. L'esperienza.
L'esperienza, dalla più utile e seria alla più stravagante, basta che serva, basta che mi lasci qualcosa, un tassello per completare il quadro.
Io pittrice, io modello, io capolavoro di me stessa.
Qualche ora fa ho consegnato l'ultimo esame dell'anno, da oggi sono ufficialmente in vacanza, libera, un assegno in bianco,tutta per me.
Presto si parte per Barcellona,nella Spagna di Zapatero, e poi si prosegue con un biglietto d'aereo di sola andata,la cui destinazione rimane coperta dal silenzio stampa ancora per un pò.
Questo blog cambia nome. Questo blog diventa Cronache Bianche, perchè non ci sono più pulcini neri e forse neppure gialli.
Ieri. oggi. Domani. Bisogna avere sempre il coraggio di cambiare.
RispondiEliminaDimenticavo: un baciotto.
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