Per quel che vale

Coscienza ed emotività.
Coscienza e razionalità.
Razionalità ed emotività.
Un binomio da brivido.
L'immaturità che si confonde con l'essere maldestra.
Maldestra.
Perchè maldestra poi?
Io sono mancina.
Malsinistra, semmai.

Ho avuto un incidente, l'altro giorno, ma non è colpa mia. Sono solo maldestra.
Non era il primo, sono recidiva,direi.
Vivo sulle nuvole, scendo di rado,a dare un'occhiata, giusto il tempo per tirare qualche somma, somma di che, poi?
Sulle nuvole non si fanno somme, ne calcoli. E' un mondo magico, pieno di lucini e strass. Un mondo tutto mio, tutto io. Nessuno può entrare. O meglio, tutti possono entrare, ma nessuno per come è. Nessuno può commettere errori, a meno che non gli sia concesso un qualche permesso tanto divino quanto inutile,vuoto,inefficace.
Se mette il piede in fallo è fottuto. Cade dalle mie nuvole con la stessa facilità con cui vi era salito.
Ma non è affar mio, mai una volta ho teso una mano,mai.
I miei occhiali sono opachi, hanno le lenti color del fuoco.
Filtrano passione e odio, noia e tragedia.
Ma le mie nuvole, le mie nuvole solo le mie. Mai messe in discussione,mai anche solo sfiorate.
Chi si potrebbe permettere,del resto?
Io sono quella che soffre, io quella che mente, che non si impegna, che perde tempo, ma sono io,e solo io, quella che soffre.
La principessa sul pisello, la sognatrice,la prima ballerina, la prima donna.
Cosa mi consente di essere tutto questo?
Merito?Impegno?
Arroganza,direi, e strafottenza.
Troppo occupata a pensare ai miei bisogni da regina per pensare alle necessità altrui,che siano re o schiavi.
Oggi m'ha attaccata. M'ha ferita
E' stato duro,diretto.
M'ha sbattuto giù dalle nuvole, con forza.
M'ha accusato, rimproverato.
Lui aveva ragione.
E io, beh, avevo torto. Ho torto tutt'ora.
Ho torto marcio.
Ho torto.

Già immagino la reazione, già immagino le critiche. Vittima sei e vittima rimani.
Forse è il caso di scendere, una volta per tutte, da quelle benedette nuvole.
La questione è: ci riuscirò?

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