Say goodbye

E in questi giorni di addii ce ne sono stati davvero tanti.

Chi in Spagna, chi a Miami.

C'è chi s'è detto addio a Londra e chi dall'altra parte del mondo,o quasi.

Un addio me l'aspettavo,era preventivato,alla fine.

L'altro no, quasi per nulla,almeno.

Ma una bruciatura si cura.

Il legno vecchio e stanco si può levigare, ed è tutto nuovo, come prima, o meglio di prima,dipende.

Come è stato duro,dire addio.

Un arrivederci che ti suona tanto d'addio.

Una bottiglia di vino francese in tuo onore e un conto alla rovescia sgradito,una notte a ridere in italiano,scherzare in spagnolo,imprecare in inglese e sussurrare in francese.

I'll miss you.

Un pò troppo tardi,forse.

Ventinove giorni.

E sembra passata una vita.

Un penny per ogni pensiero.

Un penny per ogni esperienza.

Per quando sono finita all'ospedale a parlare metà in francese e metà in inglese.

Per una compagna di stanza francese più bambina che donna.

Per gli autobus a due piani e quelli lunghi,come a Bologna,solo più rossi.

Per Piccadilly Circus e la National Gallery ubriaca di tricolori.

Per il Ministry of Sound e il Sound.

Per il peruviano che m'ha insegnato a ballare.

Per le birre bevute e i bicchieri nascosti.

Per Hyde Park che alla fine non ho visto.

Per una moto gialla.

Per una frase che racchiude il senso di una vita.

Provate tutto ragazzi,tutto apparte le droghe.

Per chi arranca per vivere,per chi ruba,truffa.

Per chi ha chiaro ciò che vuole diventare, che si arrangia come cameriere e che fa fortuna.

Per chi mi presta dei soldi e non li vuole più indietro.

Tanto,sono mance.

Per delle amicizie.

Per cotte e crude.

Per Londra.

Commenti

  1. Mind the gap è la prima cosa che mi viene in mente leggendoti...

    Bel sogno, gran bel sogno hai vissuto.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari