A conti fatti

E' che,in fondo, ho una fottuta paura di crescere, di diventare grande. Perchè in fondo, è di questo che si tratta. Io ho paura, ora più che mai. Ho paura di non trovare una risposta all'unica domanda a cui non ho ancora trovato risposta,in ventidue anni. Cosa voglio fare,cosa voglio fare davvero della mia vita. E allora lo scrivo qui, a tutti e nessuno, dove quelli che mi conoscono,quelli che frequento, per la maggior parte, non arrivano. Ho sempre il sospetto che gli altri possano vedere quanto sono mediocre, quanto sono pigra, quanto deluderò chi,comunque, ha sempre creduto che fossi meglio di così. Io stessa ho paura di scoprire che non valgo niente. Ma,d'altra parte,c'è sempre un ma. C'è che io mi tiro indietro,arretro, come un gambero,sulla difensiva, ogni volta che mi trovo davanti a un bivio del genere. Sono così tanto pigra. O forse è una scusa,una stupida scusa,perchè ho paura di fallire,perchè vorrei fare troppe cose nello stesso momento,perchè mi costruisco impalcature di sogni così improbabili e intricate da non saltarci fuori,tanto inconcludente quanto passionale. Mia madre la definisce la mia voglia di vivere, io il mio modo di tergiversare, il mio modo di ritardare il più possibile il confronto,l'impatto con la realtà. Non ho ancora fatto domanda, e sono già in crisi. Io dissimulo, mi racconto così tante storie sulla mia vita da sembrarmi vere,da farle sembrare vere anche agli altri. Come sono meschina,in fondo. Perchè io posso dare di più, lo so, l'ho visto, ma sono incastrata,incatenata nel mio limbo personale, dal quale mi guardo bene di separarmi. Ho quasi il terrore di non essere presa,ma, d'altra parte,sarebbe la conferma di ciò che penso di me stessa. Vorrebbe dire che è nel mio destino continuare a trascinarmi,ad arrancare, a mancare il bersaglio. Dovrei tentare senza essere sicura al cento per cento. Ma,in fondo, non sarebbe neanche una novità. E' una vita che mi butto senza esserne certa,salvo poi lasciare la corsa al secondo miglio. Chissà se sarò mai capace di essere fiera di me stessa. Il problema è tutto qui.

Commenti

  1. non lo sei perchè non lo vuoi essere... perchè qualsiasi cosa tu faccia ti sembra sempre che ce ne potrebbe essere una migliore... e ti dimentichi che migliore sulla carta non vuol dire necessariamente migliore per te... Bologna ti rende serena, mi hai detto. Mi sembra già una grande conquista. Non è solo la carriera o l'università brillante a definire chi sei, a dare un giudizio a cosa fai. Tu lo rimproveravi a me per i voti... per me era un numero, ma per te non è molto diverso, se la metti così... Brescia sarà anche un'opportunità di studio super valida...ma prima di chiederti cosa fare, chiediti cosa vuoi... perchè sei una persona, non una freccia con un bersaglio da centrare.

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  2. Serena,si. A volte. A bologna posso essere serena, uscire,divertirmi. Ma forse non è una serenità stabile,se poi,in fondo,sto così.

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