Romanzi d'autore

La stazione di Bologna salta in aria alle dieci e venticinque minuti.
Uno squarcio nel muro.
Un orologio si ferma.

Saperlo, è una cosa, vederlo, un'altra.
Si, è un film. Ma è successo davvero.
Venticinque anni fa.
Io non c'ero neppure, non ancora, almeno.

Ma adesso si, adesso sono parte anch'io, a modo mio, di quella stazione.
Ogni week-end. Tutti i week-end.

C'è da dire che mi diverto, però, tra borsoni, autobus, litigi e multe impreviste.
E quando ti ritrovi a studiare durante le pause pranzo, a sentirti a casa in tre case differenti, a correre svelta, lungo Via Zamboni, perchè sei in ritardo a lezione, quando sali  le scale senza avere neppure più il fiatone, tanto sei abituata a farlo, quando, seduta su uno scalino di una chiesa ti ritrovi a discutere, a rimischiare le carte, a continuare una partita che proprio non ha intenzione di finire, che non vuoi, finisca.Quando fai i piatti tre volte al giorno,quando  aver imparato a fare la lavatrice diventa un traguardo, quando ti regalano un pupazzo di cui porti il nome e del quale non riuscirai più a liberarti, quando quando quando, quando ti accorgi che sono passati cinque mesi e sembrano venticinque, quando ti rendi conto che forse, in dieci giorni, sei cresciuta più che in dieci anni, quando prima di spendere ci pensi tre volte allora capisci.
Capisci che avevano ragione, in parte, ma che tu non te ne sei pentita e non lo farai.
E sai, ne sei sicura, che questa nuova vita ti piace, ti piace da morire.