D'accordo, ho un rifiuto per i cellulari, per i messaggi, per gli squilli che mi ricordano che mi dovrei far sentire, che qualcosa dovrei dire, spiegare,suggerire, almeno. Ma, non ne ho voglia. E se non ho voglia non riesco a impormi di fare qualcosa, non riesco neanche a far germogliare dei deboli sensi di colpa, ma pur sempre sensi di colpa. Non ci riesco. Devo scrivere a Lei e dire che sono ancora qui, che ci sono ancora, che sono viva. Devo scrivere a Lui e dirgli qualcosa. Devo dirgli che, malgrado lui non abbia nulla di sbagliato, nessun lato negativo, non mi sconvolge dentro. E' triste da dire così, vero? Un po rigido, forse. Odio non poter dire la verità perchè qualcuno non soffra, odio inventare scuse che risultano essere ancora più deludenti e schiaccianti della verità. Odio avere questi scrupoli. Non lo conosco. Perchè temo di farlo soffrire? Non soffrirà, non mi conosce, non sono una persona che colpisce, che affascina al primo incontro. Non sono una persona speciale, se non con accezione negativa, non soffrirà."
"Dio è morto. Marx è morto e neanche io sto troppo bene" Woody Allen
far soffrire gli altri non è molto piacevole, ma spesso è necessario..
RispondiEliminanotte
e.
Ma non erano omonimi... il mio collega è Vincenzo M. mentre nella casa in cui ho bussato vivevano la signora M. e il figlio Vincenzo C.
RispondiEliminaAnche la signora M. era però un pò rinco!
le scrivo io per dirle che ci Sono? La BoHeme è troppo patetica agli occhi del Luca di oggi...
RispondiEliminanon farti troppi problemi! comportati come t senti!!
RispondiEliminaTi ringrazio per il tuo passaggio e ricambio la visita con piacere. Trovo molto gradevole il modo in cui ti racconti.
RispondiEliminaBurattinaia... un ruolo non per tutti...
A presto.
:)
Proprio stamattina ho scritto un post sugli squilli. Forse un giorno ne scrivero' uno sugli sms. Io voglio ricevere solo sms da persone da cui voglio ricevere sms! Non trovi?
RispondiElimina...mettiti nei suoi panni, però. Forse quello che lui cerca è solo verità; meglio starci male subito che dilazionare la cosa per un tempo indefinito. Se tu fossi al posto suo ti piacerebbe viver col dubbio del "forse" per molto tempo o preferiresti sapere da subito che farne della tua vita? Incassare la botta e poter scegliere immediatamente di ricominciare a vivere... Non so.
RispondiEliminaComunque mi piace questo blog... ;)
Faber
Diciamo che a metà post ti sei stancata di leggere... :))
RispondiEliminaMa non era un monologo quello in ascensore! Lo specchio parlava sul serio!
RispondiEliminache bella l'immagine che anticipa il blog, e qui quindi ti presenta...
RispondiEliminae leggo con piacere quello che scrivi, anche perché è estremamente musicale... vola, come i tuoi occhi sul davanzale di una finestra...
Azi
Non dovresti partire cosi' prevenuta nei tuoi confronti...se sei tu la prima a pensare queste cose di te, il mondo finira' inevitabilmente per vedere l'immagine che ti sei voluta appiccicare addosso. :)
RispondiEliminaSì, magari una risposta 'dolorosa' gliela devi.
RispondiEliminaCosì sta male per un po', poi gli passa e si trova un'altra ragazza da inseguire.
Peggio è fargli perdere tempo su una strada che non porta a niente.
Peggio è volerlo tenere al guinzaglio prendendo tutto senza dare niente.
Però anche lui dovrebbe capire che il "non lo so" è comunque una risposta.
Una risposta negativa!
Comunque quando si sta male diventano tutti dottori, no?
Miiii, quanto sono saggio!!!
l'hai fatta la telefonata?
RispondiEliminabacio
e.