Quando arrivo,avviso

E' tutta una questione di scaramanzia.


Incertezza, insicurezza, paura, timore forse. Ma si riparte, si fugge da una città in letargo, oppressa dalla grandine e dalle nuvole. Si spiegano le ali, un'ultima volta, estrema prova prima di abbandonare il nido più di quanto non sia già stato fatto. Non so cosa accadrà, se saremo ancora qui, insieme, o se finirà tutto in un istante. Non ne ho idea, e non ne voglio avere, il terrorismo psicologico ha già mietuto anche troppe vittime, e io, probabilmente, sono la prossima. E' quell'inquietudine che ti prende lo stomaco, te lo stringe forte e ti soffoca, alle volte. E così ti ritrovi a consolare una bimba che piange nel buio, che teme di rimanere sola, in balia di una fredda agonia.

-Hai rimpianti?

-Si.

-Non devi averne.

-Tu?

-No.

-Rimorsi?

-Forse

-E' giusto sia così.


L'ansia può distruggere, le paranoie indebolire, la freddezza ferire, e continuo a grattare le croste, in attesa che il tempo passi e porti l'alba in qualche città, svegli i palazzi e scuota gli animi. Si inizia da zero, o quasi. Ne ho fatti davveri tanti, di giri di boa, ultimamente, fuori dal porto e lontano dagli scogli, senza un molo a cui voler tornare, se mi fossero mancate le forze.

Si parte.

Buona fortuna.

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