Voglia di studiare

Niente da dire, Pirandello è davvero una personalità interessante e dalle molteplici sfaccettature umoristiche, ma, è pessimista. E io, in questo momento, anche se forse vorrei, dovrei, essere pessimista, io non ne sono in grado, non ne sono capace, ed ecco chiarita la mia impossibilità a studiare Pirandello. Chissà se anche la professoressa sarà d'accordo, ne dubito, ma si sa, tentar non nuoce. Si, ecco, si parlava della mia incapacità di essere pessimista, in questo momento, di essere anche solo nervosa, infastidita, preoccupata. Sarà che è arrivata davvero l'estate, e non una di quelle banali e surreali estati tristi, fresche e serene, prive di stimoli. No, questa sarà l'estate per eccellenza. Davvero, uno dei tratti salienti della stagione sarà l'affrontare un esame di Maturità con una serenità estenuante, per non dire ingiusta. Sarà, ma ora che il cioccolato è fuori discussione, sembra tanto, ma davvero tanto inutile, innervosirsi, stancarsi a morte senza poi poter ristorarsi con una sana, dolce tavoletta di puro zucchero. Senza la cura la malattia non ha senso. Perchè studiare, e quindi debilitarmi mentalmente e non, se poi non ho la consolazione del cioccolato? E' uno spreco, un atto a dir poco masochista, e io, no, non sono masochista. Alla fine, si studia per gola, non certo per i voti. I voti non saziano, i voti lasciano insoddisfatti, terribilmente, insoddisfatti, un pò come l' estetica.