Leggo Alexandros, di Manfredi. E come sempre vorrei essere lì, dietro una colonna, dietro una tenda per sentire ogni odore, ogni frase, ogni incertezza, ogni respiro. E come sempre non riesco a smettere di leggere, affondo il viso nelle pagine sature di inchiostro, e non sono più io, non sono nessuno. Più di uno spettatore ma meno di un personaggio per tutte quelle ombre che danzano nella mia mente, amorevoli figlie della mia immaginazione, ma anche di qualcun'altro. Il piacere della lettura, la sensazione di benessere senza una ragione plausibile. Adoro leggere, adoro emozionarmi così tanto nel leggere. E una parte di te resta fra quelle pagine, stretta come un ragno sulla sua ragnatela, incapace di privarsene, incapace di pensare ad altro, incapace di essere qualcosa, senza quel libro.
Mi prende la stessa sensazione quando rileggo Notre dame de Paris...
RispondiEliminaforte 'sto blog
RispondiEliminaMeglio quel libro che il film che è uscito di recente. Buona nottata, Alice.
RispondiEliminaAmmetto che la citazione non è originale ed anzi è inflazionata ma rende l'dea : "Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira." J.D. Salinger -Il giovane Holden-
RispondiEliminate l'avevo detto ke valeva la pena di leggerlo....quel libro ti tira dentro di se e non ti risputa più fuori....
RispondiElimina