L'infinito

Sempre caro mi fu quest’ermo colle
e questa siepe che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni e la presente
e viva, e il suon di lei: Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.

Il mio amico Leo, Pardi

 

Commenti

  1. No,credo non creerò un mio blog...non ancora,almeno.Non credo di poter lasciare le mie emozioni senza briglie...non ancora,almeno.Però adoro,ammiro,chi lo fa.Leggerò te,ancora.Camminare di sera...osservare il cielo,la neve in *forse*...e dar peso ad aspetti così spesso accantonati e sottovalutati,nella quotidianità...leggo te,e sai..lo faccio spesso anch'io.E' bello scoprire queste piccolegrandi cose.*Dawn*

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  2. Dimenticavo...scorrevo la pagina...su e giù...i colori...i colori delle scritte,tutti diversi...osservazione stupida,vero..?Ma lasciano una bella sensazione...*Dawn*

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  3. Quanto sono stupida...continuo a scordarne un pezzo...questo è per L'infinito...una delle 2 poesie che preferisco...per i sovrumaniinfinitisilenzi...che mi riflettono...completamente

    *Dawn*

    -giuro,è l'ultimo-

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  4. Scritte di un unico colore sarebbe un po monotono, non credi? Scelgo il colore in base al mio umore, a quello che mi va di scrivere, e come lo voglio farlo.Leopardi è triste, una lama nel cuore, però sublime, non c'è niente da fare =)

    La seconda poesia qual'è?

    Ah,puoi scrivere quanto e come vuoi! Mi fa solo piacere!

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