Tre, due, uno, partenza, via. Partita. Nuovo anno, nuove storie, nuova struttura del blog, nuovo carattere. Nuovo tutto, o quasi. Ho iniziato bene, se poi si può dire " iniziare". Non cambia certo qualcosa se ieri è 31 e oggi è 1, e che un 5 si sia sostituito a un 4 in una sequenza di quattro semplici cifre non lo vedo come qualcosa che debba avere tanta rivelanza, è più un pretesto. Un pretesto che alla fine sono felice ci sia e ci sia stato. Ma mi sento tanto cinica, oggi, chissà perchè. Ho fatto una lista, diciamo pure i propositi per l'anno nuovo. Non banali e scontati, ma sicuramente comuni e simili in sè per se a quelli di un miliardo di persone o forse più. Alla fine non mi sono mai voluta crogiolare nell'illusione di essere speciale, o perlomeno non più speciale di qualsiasi altra persona. Sono guarita. Sono guarita e sorrido. Ho un nuovo obbiettivo adesso.  E sono libera, libera di portarlo avanti, di vivere nuove emozioni, come e quando dico io. Il futuro ora è più chiaro, o almeno il futuro come vorrei che fosse. Ieri sera s'è levato un coro d'approvazione da due delle mie amiche più care, più vicine quando ho annunciato la scelta della facoltà, per cui ho deciso d'abbandonare il sogno coltivato da mesi di Bologna, ma ora, il mio sogno sono io.

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