Rainbow
E si cade nell'erba, senza ragione, fra le margherite. E' domani, domani, domani. Non è falsa modestia, ma non credo di farcela. Certo, ne ho le potenzialità, ma non è detto diventino capacità. Ed è sempre incertezza, è sempre il dubbio, la costante, il punto infermo della situazione. Che ne sarà di noi? Che ne sarà di me? Delle mie idee labili, dei miei programmi incostanti, incoerenti? Che ne sarà di me? Che ne sarà di un corpo che il solo toccare provoca il brivido? Non devi vedere ne tutto bianco ne tutto nero, ha detto lei, ma il grigio non è un colore, è una via di mezzo scarna, una scusa fallace, non resisterà a lungo. C'è odore d'estate, profumo d'autunno, e non si può non sorridere, almeno un attimo, prima di riprendere a riflettere, a far quadrare conti, date, soldi, semafori. Già, sarò in grado di partire? Sono pronta, si, so ciò che devo sapere, faccio ciò che devo fare, ma, sarò in grado di partire? Di non deludere me stessa, ancora una volta? Perchè è la mia forza di volontà che verrà sconfitta, domani, niente altro. E ascolto musica, qui, sola, melodie leggere, testi che risplendono più per la loro apparenza che per il significato intrinseco di ogni sillaba. E vedo lei, stesa sul tappeto, così piccola, così malata, così bianca, così apparente, così profonda, così sincera. La invidio.
Compra un foulard rosso come queste tue parole. Portalo con te davanti ad uno specchio, guardati e poi bendati. Ora sei tu invisibile alla tua realtà come essa è invisibile a te. Tutto è relativo ora: le nostre sfighe, le nostre paure... anche le nostre domande. Spiazzante... Già, spiazzante sino a che non avremo chiuso gli occhi poi sarà l'ora di partire... : )
RispondiEliminatanto so che ce la fai, ; )
fAber